L’aumento delle pensioni nel 2026 è in vista, cosa bisognerà fare il prima possibile per non sbagliare

Nel 2026 le pensioni aumenteranno, ma chi vuole sfruttare le ultime finestre di anticipo deve muoversi subito: ecco cosa fare.

Il prossimo anno le pensioni degli italiani aumenteranno. Ciò accadrà grazie al consueto meccanismo della perequazione. Si tratta dell’adeguamento automatico degli importi al costo della vita al netto dell’inflazione.

Un pensionato
L’aumento delle pensioni nel 2026 è in vista, cosa bisognerà fare il prima possibile per non sbagliare – LiberaAssociazioneIlPopolo.it

Per godere del beneficio, però, è bene tenere a mente alcune azioni da compiere al più presto. Due su tutte: verificare la propria posizione entro fine anno; presentare richiesta di correzione o ricostituzione dell’estratto conto dell’Inps. Partiamo dalla verifica. Se tutto sarà confermato e la manovra verrà approvata dal Parlamento, alcune regole per accedere alla pensione cambieranno a partire dal 2026.

Verranno abolite, ad esempio, diverse forme di flessibilità come Opzione Donna. Ne deriva che chi vuole aderire alle misure in scadenza dovrà aver maturato tutti i requisiti entro la fine del 2025. È necessario perciò controllare il proprio estratto contributivo dell’Istituto nazionale di previdenza, gli eventuali “buchi” contributivi e quindi gli anni che mancano per raggiungere i 35 anni utili.

Come evitare il rischio di perdere anni di anticipo pensionistico

Da verificare poi i contributi figurativi, i riscatti di laurea e di periodi scoperti, i periodi di maternità non accreditati. Una volta pronti sarà possibile presentare la domanda di ricostituzione o di correzione. In tal modo ciò che manca verrà contabilizzato prima dei nuovi e più rigidi requisiti previsti nel 2026, nonché accedere alle misure in scadenza prima della modifica o dell’abolizione.

Chi non sistema la propria posizione entro la fine dell’anno corre il rischio di perdere anni di anticipo pensionistico. Ma cosa succede dal 2026? Con ogni probabilità Opzione Donna smetterà di esistere a partire dal 1 gennaio, salvo proroghe. L’attuale Legge di bilancio in discussione in Parlamento non ne ha previsto il rinnovo, ma non solo. La manovra ha ristretto ancora gli strumenti per accedere alle pensioni anticipate, come Quota 103.

Due pensionati
Come evitare il rischio di perdere anni di anticipo pensionistico – LiberaAssociazioneIlPopolo.it

Il salvataggio e l’ampliamento di Opzione Donna rientrava in una lista di emendamenti dichiarati inammissibili dalla Presidenza della Commissione Bilancio del Senato. Secondo quest’ultima, infatti, Opzione Donna mancava di reali coperture finanziarie, un elemento obbligatorio per Costituzione se si tratta di una misura che genera spese. La proposta bocciata prevedeva di includere in Opzione Donna anche le disoccupate con alcuni specifici requisiti.

Diversi parlamentari sono al lavoro per riformulare l’emendamento inserendo al suo interno la copertura economica. La Lega ha inoltre proposto di prorogare Opzione Donna almeno per tutto il 2026 senza cambiare alcun requisito. Dalle opposizioni, invece, è stato richiesto il ritorno di Opzione Donna a com’era prima del 2023, quando era molto più inclusiva.

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